Ogni storia comincia
con un primo passo.
introduzione
coraggio
forza
splendore
ineluttabilità
incorruttibilità
saggezza
Luna, Tommaso, Lucia, Filippo, Elsa, Remo, Lara, Cristian, Sara, Vincenzo, Ginevra e Leonardo.
Sono loro i veri titani.
In trent’anni ne ho conosciuti di uomini e donne, titani e titanidi, con il coraggio di Rea e la forza di Crio, dallo splendore indiscusso di Teia e dall’ineluttabilità di Giapeto, con l’incorruttibilità di Mnemosine e la saggezza di Ceo, la forza generatrice di Teti e la fermezza di Crono, con i principi di Temi e la potenza vigorosa di Oceano, dall’energia ispiratrice di Febe fino alla diligente attenzione di Iperione.
Ne ho conosciute di Mnemosine, capaci di combattere l’oblio col potere della memoria, di Iperione, cauti e attenti, capaci di vigilare e proteggere, di Crono, in grado di fare del tempo il motore del lento incedere della vita, di Rea, consapevoli e coraggiosi nelle lotte e nelle scelte, e di Giapeto con fragili ma indefesse speranze, umanizzate nell’impegno e nelle mani di chi ci prova nonostante tutto; di Ceo, pazienti e vigorosi, pronti al perdono dopo l’ira. Ne ho conosciuti di Oceano, pronti ad attraversare e rendere fertili le periferie del cuore, di Febe maestri nell’ascolto e nella responsività, e di Teia, guide affidabili
e fiduciose, disposte a fare e concedere uno spazio all’altro, di Teti inesauste curatrici della vita alla ricerca del più esile squarcio di luce, di Temi resilienti ed energiche, capaci di superare le avversità e di uscirne più forti, esibendo le proprie cicatrici e di Crio, inarrestabili ed adattabili, mai rinunciatari di fronte alle salite, alle fatiche e ai dolori.
Ne ho conosciuti di titani e titanidi, anzi titanesse, esempi indiscussi, di un’indiscutibile energia generativa.
Non sono eroi. Sono uomini e donne di ordinaria straordinarietà, che mi hanno dato più di quanto avessi mai creduto di poter donare io loro.
Persone, migliaia di persone, quelle stesse che nessuno immaginava potessero dare inizio e vitalità alle strade percorse, confermare propositi portando avanti anni di vita vera, e che poi sono riuscite a fare battere i cuori e a sprigionare amore, laddove alcuno avrebbe mai potuto immaginare.
A loro, ad ognuno di loro è dedicata ogni singola parola, ogni virgola di questo volume.
E a voi tutti, che vi immergerete in queste pagine dai passaggi lievi e brucianti, fragili e robusti, voglio dire che senza questi guerrieri la battaglia che iniziai, giovane e pieno di sogni, deciso e disorientato, incredulo e tenace, non sarebbe giunta al suo trentesimo anno.
È la loro forza primordiale, il loro sforzo costante, la loro tensione verso l’alto, verso il meglio, verso il cielo, ad aver ispirato ogni singolo giorno di questa storia, anch’essa di ordinaria straordinarietà. Questo, tutto questo è Gea, una realtà che da trent’anni non ha mai smesso di essere al fianco delle persone, attraverso i suoi tanti progetti di assistenza, di accoglienza e di inclusione.
Dall’assistenza domiciliare, il più storico dei nostri servizi, che ci ha permesso di stare accanto a migliaia di anziani, ai centri diurni, specie quelli dedicati agli esordi psicotici, ai disabili e agli emarginati. Dall’assistenza scolastica agli asili nido, dai servizi residenziali a quelli per la comunità, uno tra tutti la ristorazione, ormai divenuto nostro fiore all’occhiello. E ancora l’accompagnamento genitoriale, in particolare per i delicati processi di affido, di adozione e di supporto alla crescita e allo sviluppo. I centri polifunzionali e i progetti formativi, l’orientamento professionale, l’inserimento e il reinserimento lavorativo, grazie a cui siamo riusciti a integrare costantemente giovani, e diversamente giovani, nel tessuto connettivo del nostro territorio.
Un progetto, questo di Gea, che ha dimostrato la sostenibilità di un’idea diversa di stare e restare su un territorio, nei decenni vessato da problemi sociali, in cui le soluzioni, spesso non sembrano a portata di mano, ma che basta lo sforzo di una mano che incrocia un’altra, e un’altra ancora, per riuscire a realizzare l’impossibile. Ogni storia comincia con un primo passo, diceva qualcuno, e aggiungerei, che continua se si ha il coraggio di non contarli, di non farsi opprimere dalla stanchezza, dalle fisiologiche delusioni, dai naturali fallimenti, dagli imprescindibili sbagli. È per questo che abbiamo scelto di parlare di titani, e non di eroi, o di dei, per fare un omaggio della cultura dell’errore, in una società che sembra urlare solo al successo, non insegnando che accettare non significa soccombere, cadere non significa arrestarsi e perire. L’errore di questi uomini e donne non è prudente, non è calcolato, è radice e frutto del loro amore, degli occhi che non li hanno esclusi, delle mani che li hanno accolti, delle braccia che non si sono tirate indietro, dei piedi che li hanno accompagnati. È l’errore che può capitare di vivere quando si realizza il bene, quando ci si sporca le mani e ci si avvicina per fare comunità.
Questo è Gea. Trent’anni di storie di ordinaria straordinarietà.
forza generatrice
fermezza
principi
potenza
energia
io sono un titano
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