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Presentazione Rapporto Caritas


Il rapporto di Caritas Italiana, pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà, il17 ottobre, cerca di restituire una fotografia dei gravi effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid-19.
Il nostro Paese registra nel secondo trimestre del 2020 una marcata flessione del Pil, la più preoccupante dall’avvio delle serie storiche (-12,8%); l’occupazione subisce un duro scossone, registrando un calo di 841mila occupati rispetto al 2019; diminuisce, inoltre, il tasso di disoccupazione a favore di una vistosa impennata degli inattivi. Sembra dunque profilarsi il tempo di una grave recessione economica che diventa terreno fertile per la nascita di nuove forme di povertà, proprio come avvenuto dopo la crisi del 2008.
E i dati dei centri di ascolto Caritas vanno proprio in questa direzione: da un anno all’altro l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31% al 45% (quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta). Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani e delle persone in età lavorativa; cala di contro la grave marginalità. Si intravede dunque l’ipotesi di una nuova fase di “normalizzazione” della povertà, come per effetto dello shock economico del 2008. A fare la differenza, tuttavia, rispetto a dodici anni fa è il punto dal quale si parte: nell’Italia del pre-pandemia (2019) il numero di poveri assoluti è più che doppio rispetto al 2007, alla vigilia del crollo di Lehman Brothers. In questo tempo inedito, gli interventi della rete Caritas sono numerosi e diversificati. Una vivacità di iniziative e opere realizzate anche grazie all’azione di circa 62mila volontari che, da Nord a Sud del Paese, non fanno mancare la loro prossimità e generosità verso i più poveri e i più vulnerabili facendo intravedere i segnali della presenza di “anticorpi della solidarietà” a diradare le nebbie della crisi in atto.